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LAVORI RISTRUTTURAZIONE DELLA BAITA ANNO 1990

La Baita del Giàol si trova nella Val Cavena, sul sentiero che collega Budek a Lazzaretto, precisamente in località Paine.

Si ricorda che d’estate era abitata da Piumetti Paolo, detto il “Giàol”. In quel periodo, all’incirca una settantina d’anni fa, il prato arrivava fino al Dosso di Tortura e il Giàol, con un modesto gregge di percore e capre vi passava l’estate. Dopo di lui, fino al 1951, la baita fu abitata da Marioli Felice, detto “Miro”. Mi ricordo che da piccolo, nel silenzio delle serate in montagna, dalla nostra baita a Rugola, io e i miei fratelli chiamavamo a squarciagola il vecchio Miro e lui poco dopo rispondeva…ma una sera non sentimmo risposta! il povero Miro non aveva più forza per risponderci, era per lui l’inizio di una malattia che purtroppo interruppe la sua attività di malghese. Da allora più nessuno abitò la baita. Poche persone passarono ancora di là, a parte le guardie boschive e qualche cacciatore che vi faceva sosta. Nel 1960 il torrente Cavena portò via quasi tutta la strada della Valle omonima e così anche i legnaioli smisero di andare sulle Paine ed il bosco occupò pian piano la piccola radura circostante la baita ed il sentiero.

Formato il gruppo “I Lupi di San Glisente”, nel 1987, si cominciò a ripristinare i sentieri di montagna e fra i tanti si pensò di sistemare anche il sentiero delle Paine. Quest’ultimo non esisteva più, ma i “Lupi”, con molta passione e duro lavoro, lo resero di nuovo percorribile… correva l’anno 1989.

L’anno seguente un piccolo gruppo di “Lupi diSan Glisente” camminando sul sentiero delle Paine, si fermarono a guardare i ruderi della baita in quel meraviglioso posto e, ricordando le avventure del Giàol e del vecchio Miro, uno di loro escamò: «Perché non ridiamo vita a questo luogo? Potremmo ricostruire la baita!». La risposta fu unanime, un coro di “sì”. Cominciarono il sabato seguente, dapprima in pochi, poi sempre più numerosi, e in poco tempo la baita del Giàol fu ricostruita. L’inaugurazione ufficiale avveniva nell’agosto del 1990. L’anno dopo i Lupi fecero arrivare l’acqua alla baita e Sumelec, con maestria, costruì una fontana in legno, dalla quale, da quel giorno, zampilla limpida e fresca l’acqua che disseta ogni passante affaticato.

La baita è molto amata dai Lupi che ogni anno, verso la metà di giugno, si ritrovano là per far piccoli lavori di manutenzione e concludere con una festa, come solo i Lupi sanno fare!

Posso dire di essere orgoglioso del lavoro fatto in questi anni con gli amici Lupi e credo che anche il Giàol, Miro e tutti quelli che hanno abitato la baita o altri luoghi da noi amati, sia per fare legna, sia per pascolare il bestiame, da lassù siano compiaciuti dell’impegno e dalla passione per la montagna dei “Lupi di San Glisente”.

Un vecchio Lupo


DOPO LAVORI AMPLIAMENTO 2017

I lavori di ampliamento del 2017 hanno portato il Bivacco ad avere a disposizione all’ interno 4 posti letto, luce, acqua corrente e stoviglie, stufa a legna, piccolo gas, la possibilità di fare un caffè o un thè caldo. All’ esterno sul retro cì è un piccolo servizio igienico e la legnaia.


DOPO LAVORI 2020

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